Etica dell' hacker

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view post Posted on 21/4/2010, 14:37

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L"etica degli hacker è il vero collante di questa controcultura: si tratta, infatti, di un codice di responsabilità, un sistema di valori profondi, non scritta o codificata ma incarnata nell"articolato standard di comportamento degli stessi hacker con un sentimento quasi neo-tribale. Tale ideologia parla di un"audace simbiosi fra uomo e macchina di cui gli hacker sono divulgatori, col fine di alfabetizzare le masse alla nuova tecnologia informatica.

1) L" accesso ai computer deve essere illimitato e completo. L"imperativo è Hands on! (metterci su le mani).

2) Tutta l"informazione deve essere libera. Ogni controllo proprietario su di essa è negativo. Dovere etico degli hacker è la condivisione del proprio sapere ed esperienza con la comunità d"appartenenza, separata dal resto della società. Nell"underground tutto circola liberamente e rapidamente, il copyright è infatti un concetto ormai superato nella futura società dell"informazione, secondo questa ideologia.

L"hackeraggio per esplorazione e divertimento è, in quest"ottica, eticamente corretto, finché non siano commessi intenzionalmente furti, atti di vandalismo, distruzione di privacy, danno ai sistemi informatici: è contro l"etica alterare i dati che non siano quelli necessari per eliminare le proprie tracce, evitando così d"essere identificati.

3) Promuovere il decentramento. La burocrazia è politicamente inconciliabile con lo spirito di ricerca costruttiva e innovativa degli hacker, il quale incoraggia l"esplorazione e sollecita il libero flusso delle informazioni.

4) Gli hacker dovranno essere giudicati per il loro operato e non sulla base di falsi criteri quali ceto, età, etnia e posizione sociale. La comunità hacker ha un atteggiamento meritocratico: non si cura dell" apparenza mentre è attenta al potenziale dell"individuo nel far progredire lo stato generale dell"hackeraggio e nel creare programmi innovativi degni d"ammirazione.

5) Con un computer puoi creare arte. Emerge una certa estetica dello stile di programmazione: il codice del programma possiede una bellezza propria in quanto è un"unità organica con una vita indipendente da quella del suo autore. Ogni programma dovrebbe essere infinitamente flessibile, ammirevole per concezione e realizzazione, progettato per espandere le possibilità dell"utenza. Il computer è l"estensione illimitata della propria immaginazione personale.

6) I computer possono cambiare la vita in meglio. Gli hacker hanno profonda fede nel computer come arma di liberazione e auto-liberazione, come mezzo di trasformazione e costruzione della realtà. Così come alcune "avanguardie" del passato, i poeti romantici ottocenteschi, i futuristi e i surrealisti di inizio Novecento, anche gli hacker si considerano dei visionari che vogliono cambiare la vita umana, anche se solo ai margini o per un breve momento. Così come le sottoculture, dai mod ai punk, sperimentavano nuovi stili musicali e nuove mode, gli hacker sperimentano nel campo tecnologico; la tecnologia diviene strumento per l"immaginazione poiché apre il terreno a nuove immagini, suoni, esperienze e concetti.
 
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