Il Microprocessore

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view post Posted on 11/6/2010, 15:17

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Il microprocessore





Chiamato anche CPU, per Central Processing Unity, è l'elemento che determina le caratteristiche e le prestazioni del computer. Tutta la capacità di calcolo e di elaborazione sono contenuti in questo piccolo spazio.
I microprocessori vengono catalogati per famiglie, indipendentemente dalle prestazioni. Appartenere ad una determinata famiglia vuol dire condividere l'architettura, cioè la struttura logica interna. In genere il membro più recente della famiglia contiene nella sua architettura quella dei modelli precedenti, di modo che ne sia l'erede legittimo. Il software che funzionava con i microprocessori precedenti, funziona anche con il nuovo. Ogni modello di microprocessore è contrassegnato da una sigla che rappresenta la famiglia cui appartiene e il suo posto nella famiglia.

Caratteristiche tecniche

La velocità di elaborazione viene misurata in MegaHertz, cioè in milioni di cicli al secondo. Quando si legge che un microprocessore ha una velocità di 33 MHz, vuol dire che compie 33 milioni di cicli al secondo. In ogni ciclo, un impulso di dati transita fra i contatti esterni del microprocessore e l'architettura al suo interno. Per valutare realmente un microprocessore è necessario anche sapere la quantità singola di dati per ogni ciclo. Il 8086, ad esempio, ha un'architettura a 16 bit mentre quella del 80486 è a 32 bit. Questa è la quantità di bit che compone il dato elaborato in ciascun ciclo. La velocità in cicli al secondo, in MHz, non può però dare una concreta misura della velocità di un microprocessore. Ogni comando che il microprocessore deve eseguire richiede, infatti, alcuni cicli per essere portato a termine. Per molte istruzioni bastano due cicli, mentre alcune ne richiedono alcune diecine. Inoltre comandi sono in un linguaggio molto sintetico, chiamato linguaggio macchina, ma sono pur sempre numerosi. Il 80286 ne ha 120, nel 80386 sono 155 ed infine sono 250 nel 80486. Ciò complica il lavoro del microprocessore in quanto più sono i comandi più è complesso il compito di interpretarli.
Un microprocessore che abbia una velocità in MHz doppia di un altro, non è detto che svolga istruzioni al doppio della velocità. Pur essendo maggiore la velocità del microprocessore, la sua velocità effettiva di lavoro non è aumentata in modo proporzionale. Soprattutto se l'architettura interna è meno efficiente, a causa dell'alto numero di comandi o di una concezione qualitativamente inferiore. Oppure il suo linguaggio macchina richiede un più alto numero di cicli per l'esecuzione di ciascun comando. Ciò e tanto più vero quando si vanno a confrontare microprocessori appartenenti a diverse famiglie, quindi con architetture e linguaggi macchina diversi. Ad esempio un 68030 con velocità di 25 MHz può risultare più veloce di un 80386 a 33 MHz, a seconda del tipo di impegno cui lo si sottopone.
 
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